Finalmente, dopo due anni dalla sua presentazione al Festival del Cinema di Venezia 2019, arriva al cinema Gloria Mundi. Si tratta di un film scritto e diretto dal francese Robert Guèdiguian, un dramma familiare intriso di critica sociale verso un’individualismo sfrenato da cui la società occidentale è ossessionata. Non è un caso che questo film colpisca al cuore, perché abbraccia una visione proletaria che mostra persone comuni, che faticano ad arrivare a fine mese e lottano costantemente per mantenere tutto in equilibrio tra esigenze urgenti e il raggiungimento di una tranquillità esistenziale.
Gloria Mundi: trama di un film di cui abbiamo tutti bisogno

L’incipit del film è sublime e racconta la nascita, in sala parto, di una bambina, Gloria. Non c’è nulla di più ottimista e positivo dell’arrivo di una nuova vita, simbolo di speranza, di futuro. Questa nuova vita sarà il collante di questa storia e fulcro del messaggio che il film lancia. Siamo a Marsiglia e i protagonisti sono i membri di una famiglia. Tutti lottano tutti ogni giorno per tenersi in piedi tra lavori precari, delicati equilibri sentimentali famigliari e colpi di frusta di un destino che non dà tregua. Gloria Mundi è un dramma corale che inizia con l’uscita dal carcere di Daniel che sa di essere diventato nonno di Gloria. L’uomo va a conoscere la sua nipotina, ma presto si rende conto che dovrà fare di tutto per offrirle un futuro speranzoso.
Gloria Mundi unisce dramma e denuncia sociale

Robert Guèdiguian fa un cinema particolare, sempre ambientato nella sua Marsiglia, quasi sempre con gli stessi attori (come fossero in una sorta di compagnia teatrale), raccontando storia in cui si mette dalla parte dei lavoratori dei più deboli, affrontando tematiche sociali spinose che per forza di cose spingono ad aprire la mente e filtrare la propria realtà. Non è un caso che nelle note di regia Guèdiguain parafrasa Karl Marx per evidenziare come il neocapitalismo abbia schiacciato relazioni umane per lasciare spazio solo al gelido interesse per il denaro “annegando tutti i nostri sogni nelle gelide acque del calcolo egoistico”. Questa storia familiare, nella sua tragicità, infatti ruota intorno al concetto di ricchezza. Ricchezza economica da un lato, che equivale a aridità dei sentimenti, a ricchezza d’animo, che si riflette nei sacrifici fatti per tenere uniti i membri della famiglia. Denaro vs sentimenti.
Questo racconto ci costringe a guardarci allo specchio

Il film riflette scenari che sono sempre più comuni, considerando la forbice della ricchezza mondiale che si allarga sempre più e che troppo spesso non sono oggetto di racconto nella loro coralità. Gloria Mundi, nel suo racconto drammatico e di forte empatia, costringe a metterci di fronte allo specchio per guardare le imposizioni di un sistema socioeconomico che divide con l’accetta le classi sociali e impone di essere produttivi per assicurarsi la felicità.
La nascita di una bambina è una cosa meravigliosa, l’occasione per mettersi alla prova e per essere migliori. Eppure quante volte i buoni propositi finiscono nel fallimento perché la frenesia, il materialismo di questo periodo storico distrae e distoglie da quelle buone intenzioni? Guèdiguian vuole che il suo cinema racconti di personaggi che ci ricordino quanto ci sia bisogno di portare a termini quei buoni propositi attraverso il senso coesione, di comunità, di lotta per i diritti e di maggiore umanità.
Il cinema vuole raccontare le storture del neocapitalismo
Il cinema sta dando spazio a storie di personaggi che hanno bisogno di ritrovare umanità, relazioni sociali, stigmatizzando il proprio stile di vita in cui molti si ritrovano a combattere con un lavoro alienante e malpaganto e a sacrificare le cose basilari, come le relazioni interpersonali.
Già Parasite e il cinema marxista di Bong Jon-Ho, hanno trovato attraverso la suspense e il mix di generi la chiave per spalancare l’interesse del pubblico nei confronti di storie con protagonisti in fondo alla scala sociale, che lottano per avere un lavoro e vivere un’esistenza dignitosa, o che si ritrovano a lottare per ciò che ritengono eticamente giusto (Okjia). Anche il successo di Nomadland segna l’interesse e la necessità di raccontare personaggi che si ritrovano a lottare con crisi esistenziali, incatenanti in questo caso in un sistema fatto di lavori precari, debiti per acquistare una casa e aridità dei sentimenti. Gloria Mundi è un film teso che non ha il primario interesse di intrattenere, ma semplicemente aprire una finestra su un mondo così comune da restare invisibile agli occhi di molti.
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